venerdì 29 febbraio 2008

Il Barattolo d'Uva colpisce ancora (e vince un peluche)

E' l'una di notte e dall'una park si vede la l'una piena. Mike rimane incantato sul gioco di parole e si inciampa, si rialza, si ringrazia di essersi aiutato a rialzarsi e si sgrida dicendo "ma guardo dove metto i piedi!".
La folla osserva allibita la scena e stende uno zucchero a velo pietoso sul ricordo di quell'omuncolo che litiga con se stesso.
Una persona sola non voleva dimenticare quel momento. Quella persona aveva registrato tutto sulla fotocamera. Quella persona è fatta di vetro. Quella persona ha un tappo.
Quella persona contiene uva.

Il grande ritorno del Barattolo d'Uva (puntata $£%)

Jaqueline spinse Mike a comprare un altro Barattolo d'Uva, e lo spinse talmente forte che lo fece sbattere contro lo scaffale dal quale caddero tutti i barattoli d'uva, meno che uno: IL Barattolo d'Uva.
"Ghe gazzo sdai facendo?" sbottò Jaqueline.
"Bi sanguida il daso berchè ha addudido lo sgondro con lo scaffale" farfugliò Mike.
"Si ba dod cabisgo berchè devi tappare il daso anghe a be" rispose Jaqueline.
"Gosì hai una voce più buffa" affermò Mike, ghe sda tabbando il daso anghe allo sgrittore.
In quel mentre il Barattolo d'Uva li fissava con quei suoi acini penetranti.

La grande pausa del Barattolo d'Uva (puntata ∆)

Non mi pare il caso di interrompere questa saga con un "non mi pare il caso di interrompere questa saga con un "non mi pare il caso di interrompere questa saga con un "non mi pare il caso di interrompere questa saga con un "non mi pare il caso di interrompere questa saga con un..."
Potrei continuare all'infinito. E' come riprendere con la telecamera lo schermo che mostra la ripresa della telecamera che riprende lo schermo che mostra la ripresa della telecamera che riprende lo schermo che mostra la ripresa della telecamera che riprende lo schermo.

Il grande ritorno del Barattolo d'uva (puntata CCLXXIV)

"MIKE!" griderellò Jaqueline.
"Dimmi, sono tutto orecchi" rispose un uomo interamente coperto da padiglioni auricolari.
"No, cretino, non tu, l'altro Mike" disse Jaqueline amareggiata.
"Si?" Mike saltò su.
"Mike! Sei tu! Che ci fai in questo intervento?" esclamò Jaqueline.
"Lo scrìttore mi ha fattò tòrnare a pattò che pàrlassi sbàgliando tuttì gli àccenti" riposè Mike.
Era vero.
Nel frattempo contro ogni legge della fisica il Barattolo d'Uva entrò volando... No... E' al passato, coniughiamo bene i verbi...
Nel frattempo contro ogni lesse della fisica il Barattolo d'Uva entrò volando strisciando sul soffitto, quindi tanto valeva strisciare per terra senza dover volare.

giovedì 10 gennaio 2008

La grande fuga del Barattolo d'Uva (puntata LXXVIII)

-Che ti succede Carl?- chiese Jaqueline.
-Mi chiamo Mike- rispose Carl.
-Allora perchè lo scrittore dice "rispose Carl", Mike?- puntualizzò quella spiona di Jaqueline.
-Sicuramente per lo stesso motivo per cui mette sempre nel titolo "Barattolo d'Uva", è un idiota- affermò quello stronzo di Mike, che si è appena guadagnato un esilio dai miei interventi.

La grande fuga del barattolo d'uva II (ultima puntata)

"E' lui! E' il Barattolo d'Uva!" gridò Jaqueline a Mike. Eglia e ello corsero all'impazzata per raggiungerlo e solo dopo si accorsero che non dovevano correre verso L'impazzata bensì verso il Barattolo d'Uva. Ma era troppo tardi.
Cosa successe in seguito?

Il barattolo riuscì a guadagnarsi la libertà.
Jaqueline aprì una scuola media sul mare.
Mike organizzò una concerto in memoria dei bambini caduti in mare per colpa di Jacqueline.
Io sto ancora cercando di capire dove si trova L'impazzata.

La grande fuga del barattolo d'uva

Ho sonno. Ho freddo. Mi avvolgo nelle coperte.
Ora sono felice. Felice di non essere un anaconda perchè se mi fossi avvolto nelle coperte mi sarei probabilmente stritolato da solo. Un cowboy mi sveglia: era alto, moro ma senza baffi, occhi castani ma con le orecchie e un naso, anche se aveva una bocca con dentro tanti tanti denti. Mi dice di prendere la mira e sparare. La prendo, anche se non so che farmene di una mira in mano NON SO COSA SPARARE sono in preda al panico sparo la mira che avevo in mano NO! Ho sbagliato mira, dovevo sparare l'altra.

Per fortuna era tutto un sogno... Mi sveglio sudato, lungo circa 8 metri e sibilante.